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Sono una psicologa, psicoterapeuta ed una ricercatrice e mi sono a lungo occupata del tema della resilienza, ossia di come le persone riescono, attivando risorse interiori ed ambientali, a fronteggiare in modo positivo lo stress e le avversità della vita. Ho svolto il mio percorso di studi, i tre anni del mio dottorato e l’anno di assegno di ricerca presso l’Università degli Studi di Genova. La mia passione è sempre stata la ricerca, ma il mondo dell’Università spesso offre poche opportunità di carriera. Per questo, insieme ad alcuni colleghi abbiamo deciso di fondare uno spin off universitario, ovvero una società privata ma di derivazione accademica, per poter continuare a fare ricerca e lavorare nel mio ambito di interesse: la resilienza psicologica. Ho studiato la resilienza, il suo legame con le diverse risorse che la supportano, e il modo in cui evolve nel tempo; a questo scopo ho costruito e perfezionato un test psicologico che, attraverso un disegno, fornisce indicazioni allo psicologo a comprendere quali siano le aree cliniche su cui lavorare con la persona. Lavorando a questo progetto mi sono accorta però che le persone che utilizzavano questo strumento, indipendentemente dall’ambito a cui appartenevano (studenti, lavoratori, caregivers ospedalieri ecc.) spesso prendevano consapevolezza di quali fossero le loro risorse e di come potessero affrontare le avversità. Era quindi anche un attivatore di risorse interne e non solo uno strumento di analisi. Per questo motivo mi è venuta l’idea di provare ad applicare questa metodologia ad un ambito che mi sta molto a cuore, la violenza domestica; la resilienza è considerata, dalla letteratura scientifica, un importante fattore di protezione per le vittime e per il loro benessere futuro. Per questa ragione il prossimo step di studio dello strumento vorrebbe prendere in considerazione questo target di persone, soprattutto donne e bambini, per fornire alle vittime e agli operatori uno strumento utile per lavorare insieme sulle risorse necessarie per superare le difficoltà e per “costruire” il benessere.