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La comunità scientifica mondiale sta riservando un’attenzione sempre maggiore nei confronti del riutilizzo e del recupero di materiali di scarto prodotti dai processi dell’industria tradizionale. La gestione degli scarti rappresenta ad oggi un problema di primaria importanza in Italia, così come in molti altri Paesi. L’industria alimentare, in particolare, crea una quantità sempre maggiore di rifiuti: ogni anno in Italia si producono in media dodici milioni di tonnellate di scarti agroindustriali, anche se spesso si tratta di sostanze interessanti per il mercato. Tanto che negli ultimi anni, piuttosto che smaltire questi prodotti – con i relativi problemi di costi e impatto ambientale – o utilizzarli semplicemente come compost o biomassa, si studia come estrarne sostanze attive (zuccheri, antiossidanti, vitamine e altro ancora). Un vero e proprio cambio di prospettiva che trasforma gli scarti in byproduct, ovvero sottoprodotti da valorizzare anche al di fuori della filiera alimentare, generando una collaborazione virtuosa tra agricoltura, impresa e ricerca. Uno dei settori più promettenti in questo campo, insieme alla nutraceutica, è quello della cosmetica. Spesso gli scarti, che la chimica “green” può recuperare e riutilizzare in creme e detergenti, contengono ancora molte sostanze attive e funzionali. Utilizzando questi “avanzi” come materia prima non solo si fa del bene al nostro corpo ma si contribuisce al riciclo e al rispetto per l’ambiente. Nel territorio marchigiano ci sono diverse aziende soprattutto nel settore alimentare i cui scarti potrebbero essere valorizzati e reimpiegati come nuova materia prima. Ad esempio la presenza sul territorio regionale di aziende produttrici di birra, olio, vino e caffè è sempre più diffusa e si sta sviluppando sia sotto l’aspetto economico che culturale. Diverse aziende stanno ricevendo molti riconoscimenti per i loro prodotti di qualità, dando prestigio al nostro territorio. La capacità degli estratti di luppolo di stimolare l’attività dei componenti cellulari del tessuto connettivo, con conseguente attività eutrofica e regolatrice a livello di derma ed epidermide, è responsabile dell’effetto ammorbidente, idratante e rigenerante cutaneo osservato in seguito all’impiego cosmetico dei suoi estratti. Le benefiche proprietà del luppolo sulla pelle sono, molto probabilmente, dovute all’elevata presenza di proteine ed aminoacidi che agiscono in sinergia con altri componenti del fitocomplesso della pianta. In virtù della loro attività idratante, ammorbidente e stimolante del turnover epidermico, gli estratti di luppolo sono particolarmente indicati nei trattamenti cosmetici per la prevenzione e il trattamento dell’invecchiamento cutaneo; sempre per gli stessi motivi, inoltre, sono utili come ingredienti funzionali di prodotti per pelli rilassate e con smagliature. Un altro interessante scarto utilizzabile come materia prima per la realizzazione di cosmetici sono i fondi del caffè poiché contengono molecole funzionali quali polifenoli, lipidi e caffeina residua, la quale sembra rimanere in maggior quantità nella polvere del caffè. Grazie alle sue ben note proprietà come agente idratante, esfoliante, antiossidante e stimolante del flusso sanguigno, i fondi del caffè potrebbero essere impiegati in una vasta gamma di prodotti per la cura di corpo, viso e capelli. Lo stesso può essere considerato per i residui oleari provenienti dai frantoi, il cui recupero della gran quantità di polifenoli presenti aprirebbe alla realizzazione di cosmetici antietà ma anche di integratori alimentari antiossidanti. Tale progetto si propone, quindi, di contribuire al rilancio dell’economia delle piccole e medie imprese marchigiane, fortemente provate dal recente sisma, promuovendo un approccio ecosostenibile per la realizzazione di prodotti cosmetici e nutraceutici innovativi utilizzando scarti agroalimentari principalmente prodotti sul nostro territorio, potendo contare sulla decennale esperienza dei membri del mio team per ciò che riguarda la formulazione e caratterizzazione di forme farmaceutiche, nutraceutiche e cosmetiche. Pertanto il fine ultimo sarà quello di realizzare una linea di prodotti cosmetici impiegando sistemi carrier avanzati (micelle polimeriche, complessi in ciclodestrine, idrogeli termogelificanti, nano e microparticelle) in grado di incrementarne l’efficacia, racchiudendo al loro interno i concetti di natura, innovazione ed ecososteniblità; che sono sì il punto di partenza per la realizzazione di questo progetto ma rappresentano anche i pilastri su cui poggerà il futuro del nostro pianeta. Ricerca per il futuro perché #ilfuturononcrolla