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La celiachia è un’enteropatia infiammatoria indotta dal glutine in individui geneticamente predisposti; oggigiorno, l’unica terapia possibile consiste in una dieta priva di glutine per tutta la vita. Esistono pazienti però che non migliorano nel momento in cui smettono di consumare glutine o che soffrono di ricadute dopo qualche tempo. Si parla in questi casi della malattia celiaca refrattaria, un tipo di celiachia che riguarda meno del 5% delle persone a cui è stata diagnosticata la celiachia. La celiachia refrattaria è una malattia rara, i cui meccanismi molecolari non sono stati completamente chiariti e ad oggi, non esiste una terapia standardizzata. È stato dimostrato che lo stress ossidativo svolge un ruolo chiave nello sviluppo della patologia celiaca. Lo stress ossidativo è una condizione definita come uno squilibrio tra la produzione di specie reattive dell’ ossigeno (ROS) e le difese antiossidanti della cellula a favore di quelle ossidanti, portando cosi alla formazione di potenziali danni cellulari. L’esposizione al glutine induce uno squilibrio ossidativo intracellulare, con un aumento dei prodotti di perossidazione lipidica e una diminuzione dei gruppi sulfidrilici legati alle proteine. Inoltre, sono stati riscontrati aumentati livelli di prostaglandina E2, una sostanza simil-ormone con un importante effetto pro-infiammatorio, nelle biopsie duodenali dei pazienti celiaci. Diversi studi hanno fornito prove che supportano l’efficacia della supplementazione dietetica con acidi grassi Omega-3 nella prevenzione e nel trattamento di alcune condizioni intestinali infiammatorie come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa; nessun studio né ha però valutato gli effetti nei disordini intestinali correlati all’assunzione di glutine . L’obiettivo principale del mio progetto di ricerca sarà quello di far luce sui meccanismi molecolari infiammatori sottostanti la patologia celiaca. Le attività connesse a questo scopo saranno: – Valutare nel sangue di pazienti celiaci le concentrazioni assolute dei biomarcatori di stress ossidativo, determinati mediante dosaggi enzimatici e la produzione di ROS utilizzando la risonanza paramegnetica elettronica (EPR), la quale fornisce una misura diretta e quantitativa assoluta delle specie radicaliche presenti; – Valutare una relazione, se presente, tra la presenza di infiammazione, danni epiteliali intestinali e stress ossidativo nelle diverse condizioni patologiche dei disordini correlati all’assunzione di glutine. Un ulteriore e importante obiettivo sarà valutare la risposta della produzione di ROS e relativo danno ossidativo ad una supplementazione dietetica con Omega -3, effettuata per ridurre i sintomi clinici e la morbilità della patologia. I risultati ottenuti potrebbero aiutare a comprendere le caratteristiche biochimiche dei pazienti affetti da celiachia refrattaria oltre che a contribuire allo sviluppo di nuove terapie.