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Mi sono occupata per circa dieci anni di analisi dati per esperimenti di CMB tra la California (UC Berkeley- LNBL) e l’Italia (La Sapienza, OA Padova, IASFBologna). In questi progetti ho progettato e sviluppato software per “ripulire” le mappe della CMB dalle emissioni galattiche. Questa operazione è veramente complessa e delicata. E’ come se ci trovassimo in un lungo corridoio buio e volessimo capire come brucia una candela in fondo al corridoio (la CMB) con un faro puntato sulla faccia (l’emissione della nostra galassia). Ma perchè ci interessa tanto questa flebile candela? Perchè le proprietà statistiche di questa emissione che risale a poco dopo il BIG BANG è in grado di svelarci l’origine e il destino ultimo del nostro Universo, mica poco! Dopo questa esperienza col mio rientro in Italia mi sono anche dedicata a progetti da terra tra cui MAORY uno strumento di “prima luce” di EELT,che significa European Extremely Large Telescope, e lo sviluppo della Banda 2+3 di ALMA un enorme interferometro nelle ande cilene. Last but not least in questi anni mi sono dedicata a studiare e a progettare nuovi modi affinchè l’astrofisica e più in generale le discipline STEM (Science Technology Engineering and Mathematics) potessero incontrare i ragazzi con un focus particolare sulla scuola primaria. Ho lavorato in collaborazione con insegnanti e colleghi per progettare molte attività di tinkering o exhibit interattivi. Queste attività sono andate in giro per le scuole con grandissimo successo incoraggiandomi a fare di più. Un’aspetto fondamentale di queste attività è far si che i ragazzi, ma soprattutto le ragazze che già dalle elementari cominciano a sentire su se stesse lo stereotipo di genere, si sentano capaci. Che la scienza non rappresenti un qualcosa di vago e astruso ma qualcosa di conoscibile e democratico, uno strumento per comprendere il mondo. Che possano sbagliare e rifare in un ambiente sereno e aperto. Ritengo che sia fondamentale che i ragazzi abbiano gli strumenti intellettuali minimi per comprendere la scienza e i suoi meccanismi non perché tutti diventeranno scienziati ma perché è necessario per comprendere il mondo oggi e quello di domani.