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Sono Donatella Barisani e ho scelto di fare la ricercatrice per studiare il come ed il perché alla base delle malattie umane; infatti solo capendo i processi coinvolti si possono sviluppare nuove strategie e strumenti per affrontare le varie patologie. Sono medico e mi occupo di patologie genetiche in ambito gastroenterologico, interesse iniziato durante la specializzazione ed ulteriormente accresciuto negli anni trascorsi negli Stati Uniti, esperienza che mi ha consentito di iniziare collaborazioni internazionali tuttora attive. Ho scelto di tornare a fare ricerca in Italia, malgrado questo sia molto difficile, e cerco ogni giorno di trasferire questa mia passione per la ricerca alle persone che lavorano nel mio laboratorio (soprattutto donne!). Da circa 15 anni mi occupo di malattia celiaca e di sensibilità al glutine non-celiachia, patologie la cui frequenza è aumentata negli ultimi anni, in parte per una migliore diagnosi e in parte per cause ignote. Si stima che in Italia un individuo su 100 abbia la celiachia, e che fino al 5% della popolazione sia affetto da sensibilità al glutine. Tra i possibili fattori scatenanti vi è l’uso di additivi alimentari, fra cui le nanoparticelle metalliche (NP), utilizzate nella preparazione e conservazione di cibi, date le loro capacità di migliorare il colore (sono infatti “normali” coloranti alimentari), la consistenza e la durata degli alimenti. La loro ingestione avviene quotidianamente, raggiungendo quantità elevate in bambini ed adolescenti, dato il loro consumo di alimenti confezionati. Esse tuttavia, come dimostrato da studi effettuati su cellule intestinali, hanno la capacità di alterare le giunzioni presenti fra cellula e cellula, aumentando il passaggio delle sostanze attraverso la barriera intestinale, e in teoria anche dei peptidi derivati dalla gliadina (componente proteica del grano). Tale passaggio, in soggetti geneticamente predisposti, porta a una attivazione eccessiva del sistema immunitario causando danno intestinale e la comparsa della malattia. Non esistono studi per valutare se le NP alimentari abbiano un ruolo nello sviluppo della malattia celiaca e/o della sensibilità al glutine. Questo progetto si propone dunque di chiarire se le NP introdotte con la dieta possano aumentare l’assorbimento intestinale del glutine ed attivare in maniera eccessiva la risposta immune con un successivo danno della mucosa intestinale. Si valuterà dapprima la capacità delle NP di diventare “veicoli” per i peptidi della gliadina, permettendo loro di attraversare le giunzioni tra le cellule. Si analizzerà poi l’attivazione dell’immunità innata ed acquisita (mediante dosaggio di specifiche citochine), oltre che la capacità delle cellule dendritiche di presentare al sistema immunitario i peptidi, elemento chiave per originare il danno tissutale. Lo studio sarà condotto su campioni biologici forniti volontariamente da controlli e pazienti. I risultati forniranno indicazioni essenziali per la stesura di nuove linee guida per l’uso di additivi nella preparazione dei cibi, inclusi quelli privi di glutine.