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Parlare di me come donna mi fa sempre sorridere: un ingegnere lo dimentica spesso! Dover dimostrare agli uomini il doppio di quanto vali, è la sfida che mi piace vincere ogni giorno. Conciliare le attività di donna, moglie, figlia, ingegnere, ricercatrice richiede non pochi sacrifici che ogni giorno faccio con piacere per la passione che mi lega alla mia vita, realtà e senso del dovere. Dibattiti e confronti con chi ti circonda ogni giorno, computer, articoli e calcolatrice che ti fanno compagnia ormai da anni, allievi da guidare e temprare per il futuro, un sorriso in tasca sempre pronto a far capolino, una mamma che ti chiama perché preoccupata per te, un rientro a casa in tarda serata, sono la mia routine, ma anche il senso di ciò che sto costruendo con determinazione e frutto delle mie consapevoli scelte, nel bene e nel male. Sono una ricercatrice della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che da diverso tempo ormai rivolge le attività di studio e ricerca sul potenziale utilizzo di materiali alternativi e di recupero, fatte salve le esigenze ambientali e di durabilità dell’opera, per la costruzione e manutenzione delle pavimentazioni stradali. Ricercare la possibilità di ri-utilizzare materiali derivanti dalla demolizione di opere civili/edili o da scarti di processi industriali attraverso l’esecuzione di indagini di laboratorio, per comparare i risultati con quelli richiesti ed ottenuti mediante l’impiego di materiale vergine, è uno dei principali obiettivi della mia ricerca che permetterebbe di rafforzare il possibile ri-utilizzo di materiale che finirebbe, altrimenti, in discarica. Tra questi ultimi lo smaltimento del fresato, derivante dalla demolizione delle pavimentazioni stradali, si presenta, sempre di più, come un grosso problema sia di natura ambientale sia economica. Recuperare il fresato significherebbe, difatti, ridurre le importazioni di petrolio e salvaguardare l’aspetto paesaggistico del territorio evitando l’apertura di nuove cave. Basti pensare alle grandi quantità di fresato prodotto in Italia ma poco utilizzato per via di una normativa complessa che, anziché incoraggiare e sostenerne il pieno recupero, pone dubbi e interrogativi che ne scoraggiano l’uso, quando al contrario dovrebbe essere considerato al pari di qualsiasi altro residuo produttivo, e qualificabile, pertanto, come sottoprodotto. In questa nuova ottica si può trasformare un rifiuto in una grande risorsa! La ricerca riflette gli scopi e le metodologie dell’economia circolare: un sistema in cui tutte le attività (a partire dall’estrazione e la produzione) sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro. La mia ricerca vuole, in sintesi, avvalorare, con l’esecuzione di prove di laboratorio per la valutazione delle prestazioni meccaniche e compatibilità ambientale, la possibilità di recuperare questi materiali di scarto, allungandone il ciclo di vita.