Dettagli

Il progetto proposto affronta il problema delle patologie tumorali e tra queste si focalizza in particolare sulle leucemie. La nostra scelta mira a contrastare la leucemia mielomonocitica (LMM) nelle sue varianti acuta e cronica (LMMA-LMMC). La prognosi di questo tumore rimane nefasta con una percentuale di sopravvivenza che varia intorno al 45%. Diversi fattori, genetici ed ambientali, aumentano la probabilità di ammalarsi di LMM, anche se solo alcuni sono fattori accertati (es. benzene e derivati, radiazioni ionizzanti, farmaci alchilanti). Questi fattori concorrono allo sviluppo di mutazioni o di altre aberrazioni cromosomiche che sono identificabili oggi in una buona percentuale di pazienti già alla diagnosi. La terapia della LMMC nella sua variante proliferativa è essenzialmente mirata al controllo del numero dei globuli bianchi, insieme al controllo dei sintomi e dell’aumento volumetrico degli eventuali organi coinvolti (principalmente milza e fegato). Lo sviluppo di nuovi farmaci efficaci e selettivi per il trattamento dei tumori resta una delle grandi sfide della medicina moderna. Ad oggi, il trattamento è ancora rappresentato dall’utilizzo di farmaci che tuttavia non sono unicamente specifici per le cellule tumorali ma aggrediscono anche le cellule sane presenti in circolo e i tessuti con variabili e gravi effetti collaterali anche a lungo termine. Il lavoro qui proposto vuole studiare la possibile efficacia ed il meccanismo di interazione con le cellule monocitiche tumorali, di un innovativo nanomateriale: il grafene. Il grafene grazie ad una particolare funzionalizzazione della superficie unita a specifiche caratteristiche chimico fisiche ha mostrato, su esperimenti preliminari ex vivo su pazienti di LMMA e LMMC, la capacità di causare la necrosi dei monociti tumorali in maniera estremamente selettiva (Russier J. et al., Angewandte Chemie, Delogu LG corresponding author, 2017). Angewandte Chemie è una tra le più prestigiose riviste in ambito chimico.