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Essere mamma di un bimbo prematuro potrebbe già esser considerato un lavoro vista la miriade di visite, controlli e spesso purtroppo interventi chirurgici a cui questi “piccoli guerrieri” sono sottoposti nella loro battaglia quotidiana.
In questo percorso l’osteopatia è stata un valido supporto ma, per garantire la possibilità a tanti prematuri di usufruire di questi trattamenti, bisogna produrre dati scientifici affidabili sui benefici clinici, biologici, economici e per la famiglia.

Per questo ho deciso di entrare nel NE-O Project occupandomi dell’assistenza socio-pedagogica ed in supporto alle famiglie dei prematuri. Collaboro alla raccolta dei dati scientifici come operatore esterno all’equipe sanitaria, figura richiesta in studi scientifici come garante di trasparenza e veridicità.