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La ricercatrice da anni porta avanti i suoi studi in ambito Fotogrammetrico per la generazione di modelli tridimensionali digitali di superfici. Ormai da tre anni lavora per progetti legati all’ambito spaziale e crede nell’importanza della divulgazione al pubblico delle tematiche di ricerca che affronta e nell’esistenza di mezzi interessanti e particolarmente innovativi che possano stimolare un vasto numero di persone.

L’idea del progetto che propone è quella di creare un laboratorio che sfrutti tecnologie “3D” d’avanguardia legate allo spazio. Questo luogo potrebbe essere dotato di monitor “stereo”, occhiali per la visione stereoscopica, stampanti tridimensionali, prototipi 3D stampati, insieme a database digitali di superfici planetarie e corpi celesti. Questi mezzi, oggigiorno facilmente accessibili, potrebbero costituire un punto d’incontro e di scambio di idee che metterebbe in comunicazione le persone (di tutte le età) interessate a questioni spaziali, insieme a scienziati del settore che portano avanti progetti altamente tecnologici ma che spesso non riescono a divulgare e far circolare le proprie conoscenze e scoperte.

Il laboratorio potrebbe offrire piattaforme digitali interattive che sfruttano esempi semplificati di scenari di missione e potranno rendere “vibibili” virtualmente viaggi spaziali attraverso le tecnologie tridimensionali a disposizione e avvicinare finalmente il grande pubblico.